Prima espressione artistica della civiltà persiana, simbolo storico del passaggio dalla vita nomade a quella sedentaria.
È nella vallata di Pazyryk che fu ritrovato il primo esemplare di tappeto annodato a mano in condizioni quasi perfette perché conservato da una spessa lastra di ghiaccio che lo aveva protetto per ben 25 secoli. L’attribuzione di questo tappeto è stata oggetto di numerosi dibattiti tra studiosi e scienziati fin dal suo ritrovamento. Alla fine si è stabilito che la sua origine doveva essere persiana, dato che, nonostante fosse stato ritrovato a migliaia di chilometri di distanza da quelli che furono i territori dell’antica Persia, il tappeto di Pazyryk fu scoperto in una tomba scita.
Tra gli esemplari più importanti della Dinastia Safavide vanno ricordati il tappeto ritrovato nella moschea di Ardebil, conservato a Londra nel Victoria and Albert Museum, e quello di caccia conservato nel museo Poldi Pezzoli di Milano.
Nel 1925 salì al potere Shah Reza, fondatore della dinastia Pahlavi, dinastia che diede grande impulso all’artigianato del tappeto creando vere e proprie manifatture imperiali dove furono annodati esemplari degni della grande tradizione persiana.